Locomotiva da manovra FS Ne 700

Buonasera Paris.Palermo, ti ho mai detto che in occasione di un mio viaggio di lavoro di lavoro  (per una precedente azienda, agroalimentare) in Francia, precisamente a Dieppe, mi sono perdutamente innamorato... della voie étroite et métrique ! Infatti, percorrendo la strada che dall'aeroporto di Beauvais , porta verso il litorale, ho visto le tracce di una linea a scartamento ridotto, ormai scomparsa da anni, ma il cui sedime viene usato come pista ciclabile; e le stazioncine sono conservate intatte. Poi, a Dieppe in una edicola ho trovato una rivista eccezionale "VOIE LIBRE"! Ed è lì che il virus del tipo "Oe" (echelle 1/43,5 - voie 16,5) ha esercitato tutta la sua influenza. Ho cominciato a costruire modelli di loco diesel e autorails francesi in quella scala. ...E qui comincia la storia dell'elaborazione di cui ti vorrei accennare oggi. La loco diesel francese che volevo fare ha tre assi (vedi foto allegata), perciò bisognava trovare il modello donatore (in corrente continua), e l'ho trovato in un diesel shunter 08 britannico della Hornby, per risparmiare nella versione "Thomas the train"... Insomma, costruito il locomotore in 0e, è rimasto il mantello del donatore che non era affatto male... peccato abbandonarlo al suo destino... ma che farci? Mi ricordavo di un articolo su Mondo Ferroviario di tanti anni fa, riguardante 4 loco del War Department che erano rimaste alle FS dopo la fine della guerra. breve ricerca nella mia biblioteca e su internet ed ecco trovato la Ne 700. Ora però cosa ci mettiamo "sotto"? Prendi un po' quella 3054 , alias E 160 della Maerklin, misura il diametro delle ruote e il passo...  Beh, non è proprio tutto esatto al 100%, però l'idea ci sta tutta... hmmm, va bene, la faccio, ma voglio chiedere al mio amico Maerklinista di Roma, Alessandro, se per caso ha qualche modello "rovinato" da cui trarre il telaio motorizzato. Fortuna ha voluto che ce ne era una disponibile e me la son fatta spedire. Una volta sul mio banco di lavoro, la prima cosa da fare è stata quella di asportare il carrellino e metterlo da parte (è servito per una cosa di cui vi dirò in un'altra occasione). Risultava necessario fare degli interventi alla carrozzeria stessa, allungandola di 4 o 5 mm, oltre a rifare dei dettagli al fine di renderla più vicina al prototipo reale. Insomma, con qualche lieve adattamento, il mantello inglese  si è adattato al telaio tedesco per diventare una loco italiana ... C'è da dire che il radiatore frontale è stato realizzando clonando con la resina bi-componente quello di un analogo modello britannico, più costoso, acquistato successivamente, e a sua volta smontato per realizzare un'altra motrice francese a scartamento ridotto. Purtroppo, la verniciatura del modello, fatta a smalto, rivista con l'occhio impietoso di una camera digitale, risulta molto migliorabile... Comunque, adesso me la tengo così, ho tante altre cose da fare... Volevo solo proporre l'elaborazione agli amici del web. Ciao, e alla prossima elaborazione. Dikran

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